Uno sguardo
In bilico il passo poi
ritorno mai balzo in avanti
per aperture per suture
rincorse e scomposti arretramenti
così cieco il mondo fuori
così ignaro il mondo dentro
se la grazia del sasso
non vede per cerchi lontani
sull’acqua inseguirsi
– delta di sconfinamento –
toccarsi generarsi.
Attesa
Per il pane buono del corpo
per questo stare fecondo
– nonostante –
per questa voce chi dice salva
la pace – chi dice Sibilla?
L’ultima volta
Lui sta a guardare con abulica codardia
e sembra dire – capita a loro, io che c’entro? –
esattamente come accanto ai lager
si visse la routine del giorno
– una vittima? No, è solo l’odore
di carne bruciata ad appesantire l’aria –
o come alcuni animali indifferenti
e variamente affaccendati gironzolano
attorno alla bestia mentre divora il proprio simile.
Né il lampo di terrore che dilata
la pupilla li tocca, né li scuote l’istinto.
Di tanto in tanto
allungando il collo verso la scena
dello smembramento per curiosità
o forse per compiacimento d’esser vivi,
non si chiedono se quella anche per loro
potrà essere l’ultima volta.
La poesia Uno sguardo è stata selezionata, nell'ambito del concorso poetico "Katia Zattoni - Come farfalle diventeremo immensità", per la prossima pubblicazione nel volume antologico, edito da Fara Editore, intitolato Come farfalle diventeremo immensità.