Pubblicato il 12/06/2009 17:21:46
Raccolsi una nespola matura sull’albero dell’abbondanza e impressi un solco profondo sulla sua morbida scorza. Il nocciolo della sostanza fu seminato in poca terra arsa e l’alba di una primavera mi rese solo frutta secca. Migrarono estati in transumanza e in un lungo inverno di torpore soffiarono un giorno correnti d’aria di speranza e ardore che profumarono i miei pensieri e colmarono il respiro di colori. Volai, e per un po’, nei cieli di Guascogna, raggiunsi vette mai raggiunte prima. E poi si sa, il forte calore del sole anche ad Icaro bruciò le piume. Ho ripiegato le ali tra i sospiri ed in cantina a far loro compagnia i vuoti di bottiglia del Bourgogne. Nell’armadio sontuosi abiti dismessi reclamano il decoroso cordoglio ad ogni cambio di stagione.
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