Pubblicato il 15/09/2013 10:29:25
S'io sapessi cantare come il sole di giugno nel ventre della spiga, l'obliquo invincibile sole; s'io sapessi gridare gridare gridare gridare come il mare quando s'impenna nel ludibrio d'aquilone; s'io sapessi, s'io potessi usurpare il linguaggio della pioggia che insegna all'erba crudeli dolcezze... oh allora ogni mattino, e non con questa voce roca d'uomo, vorrei dirti che t'amo e sui muri del mio cieco cammino scrivere la letizia del tuo nome, le tre sillabe sante e misteriose, il mio sigillo di nuova speranza, il mio pane, il mio vino, il mio viatico buono.
(da L’amaro miele, Einaudi, 1982)
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Loredana Savelli, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|