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Loro si dissanguano in luce

di Amina Narimi
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Pubblicato il 20/11/2013 21:39:53

 

Erigi cantando chi vive

e muore mi hai detto sul  foglio

a colonne, cupole e  altari

da correrci intorno col  fiato

che tiri da sotto il maglione

a riempirsi Come una jihad

il mio credo la fede  d’amore

sostiene lo sforzo  fa leva

solleva il tessuto e  t’avvolge

ogni volta protegge, ti pare, irruenta

preghiera di fede l’anello che tiene

ed implora nel rischio che accresce

la voglia d’amore, la parte mancante

d’inverno, le forze di petto

unite per stenti  sollevano il grumo,

che  piano riprende, che costa fatica,

dolore di fiato che trovi disgiunto.

 

La nostra casa solleva le pietre

tocca lo spazio al confine di voce

si fa grande in silenzio vibrando

costruendo sistemi di  attese speranze

patteggiamenti di pene, per quel che ci resta

e non morire. Come un totem di dentro

mi scoppi e risorgo. Non so

se sei consapevole di cosa mi renda

scuoiata, nel sentire le  mani,

tra un corpo che s’_offre, quando ritorni,

dai canti originari  di cose Estreme

e ti sento risalire contro l’abbandono

che spegne la voce in buchi di luce

 

A cantare piangendo, senza fine nel tempo,

senza fine non  muori Padre Nostro  nei Cieli

Elusi mystèria, correndo la spina dorsale

doppia di meraviglie, le basta Un dipinto

per vivere una pretesa di Mondo-

fosse il mistero del non potersi più dire

i semi che fanno nascere i prati

il segno che racconta di un corpo-

che non finisce mai d’iniziare.

 

Rabdomanti di parole noi

sgorgo di sillabe per trasfigurare

Le cerco perché la sete è

carovana migrante, la fonte , la pozza

in questo deserto il tragitto

gramaglie di nomi che fanno il perdono perchè

non lo potrai più addormentare

chi hai tra le braccia tenuto a fuggire.


Carovana di sete le dimissioni dal prato

alla luce devote

cercano un angolo, l’ombra

a nascondere sposebambine

all’appena,

oltre i Monti Mari Pelori, sull’orlo

dove comincia l’oriente, fin quando

dirai delle cose il Suo Nome

dentro nel buio: tu guarda:


Lui tiene in mano una castagna

Lei sente gli alberi gridare

Lui tiene in borsa una melagrana

Lei sente i monti camminare

Loro non s’incontrano mai, per adesso

 perdono Sillabe nere sul foglio

Loro si  dissanguano in  luce.

 

 

 

 

 


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