Appoggiati al muro e muti
tra due suoni
fedeli al duro accordo
di sanare le parole
rafforzando la grazia dell’ascolto
pur temendone il dolore
in quel silenzio
gli odori sono usciti dalle porte
Un muro inerte- dici che saremo
che sarà faticoso nelle stanze
contando i tuoi respiri
ricordare del bacio ad Istanbul.
All'incrocio con Dalgic Cikmazi
socchiudo gli occhi a pagina cinquanta
nello spazio di un piccolo Museo
dell'innocenza, l’epifania intoccabile
di un miracolo più ancora
cadendo al muro giura
sulla promessa estrema-
con il petto lavato tra le pietre-
dischiude la sua accoglienza e il tempo
infine non fa male
Come una mano potrebbe aprire un origami
ci ha sconvolto così
il vuoto spazio dell'amore
il velo irripetibile
fino a dove ci siam spinti
levava le parole di ogni giorno e ora
la sera viene sopra, a poco a poco,
al Nostro primo tacere, da un lato nuovo
chiudimi pure gli occhi, io vedrò
come un fratello col mio cuore
a vita nuova amarsi
Orhan Pamuk- Masumiyet Müzesi
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