La distanza dai tuoi occhi è un lumino rosso
mentre mi guardi e un poeta ti scompare nelle labbra.
Hai già capito gli argini del mio fondo,
questo ti basta a consumare nuovi attimi
nel litorale deflagrato e fatto branchie delle dita.
In vortici ricamano l'aria le tue mani,
ascoltarti è assistere ad uno spettacolo di fuochi
che non ripeterai per tutto l'oro del mondo.
Prendere il largo fino alla curva del seno
per poi tornare in dietro con la voglia ancora a bordo
di piegare il tempo in ossa da lanciare sull'asfalto
e bruciare lentamente il cordone ombelicale che ci lega
in virtù di un patto antico.
Diventeremo sequenze distratte di abbandono,
sassi da scagliare lontano o contro i vetri
di coloro che vorremo svegliare nel cuore della notte
per dividerci un passaggio fino alla prossima stazione dell'alba,
contare i segreti stella dopo stella, petto a petto
fino a raggiungere un numero sufficiente a risarcirci delle nostre fatiche
di perfetti sconosciuti, ancora noi madre e figlio
dentro un miraggio a cospirare nel buio dei giorni senza sangue.
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