Pubblicato il 31/10/2013 10:42:44
Sole e impotenti nei giardini di novembre che ci annebbia la vista, lo sentiamo l'amore e il suo destino. Ingannate voi stessi uomini senza gambe, ché la mamma non vi lascia, né sfascia. Voi reclamate solitudine sola il mento vi ricade sui ginocchi siete sempre più schivi impauriti, aspettate la vittima di turno per il rogo. Quante ne avete fatte fuori prima? O scappate, o schiacciate non sapete sfoggiare il sorriso più bello quando il gusto di fiele vi pugnala il retrolingua non sapete mutare la fiala in vino buono da servire. Il creato è un bimbo nudo e ancora sporco di sangue e di placenta
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