Pubblicato il 30/10/2013 08:59:48
Aveva occhi teneri
come il capretto
incredulo davanti
al macellaio ed una
voce dolce, sommessa,
già aggredita dalla SLA.
Era coi suoi compagni
della nera avventura
dal corpo al marmo,
che quasi tutti muti
dai letti, dalle carrozzine,
agitavano come foglie
i loro cartelli di stremata
protesta, intralciando
il nevrotico andare
dei sani.
Poi lo sciopero della fame,
quello vero, che da medico
conosceva e non temeva.
Un infarto assassino
e il suo cuore,
libero, prendeva
il volo verso il cielo
degli angeli trasgressivi.
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