Non so la radice divina che tocchi
il limite matematico a dimora
solo un canto in lingua Sacrale
parole strette come un osso leggero
nell'orgasmo di petto alla gola
pronto a rinascere
su frori prus bellu
"sta nella ferita d’assenza
- mi dici- l’amore
nell'ombra chiara
delle prime rose"
Sta dove il dolore mi trasforma
le ossa nella tua guarigione
sa petza esposta al canto,
i seni in rose, sa bestia
di gioia, Lei,
può passare la porta stretta
sotto il cuore della terra
sotto il cielo parallelo con la schiena
-madre dalla lunga voce-
con il sangue avanza
-contra su chelu abantzu-
lavando il petto della cerva
fango che dorme alla luce
tutto il silenzio fuori dal torace
vita e moto le sue vocali in carne
allo scoperto. Ama
odorando l’Assenza, infine
comente cantu
ubriaca il dolore
in su bentu
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Amina Narimi, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.