Densità di strali fitti
i mozziconi randagi di poca memoria
avida di spassi la tua bocca che pronuncia
frasi fatte all'occorrenza
dimentichi tutta quella parte della storia
a cui sei più avvezza
per dedicare la tua attenzione di cristallo
al frantumarmi la lingua
in un numero di schegge superiore alle mie dita
da spazzare sotto il tappeto
prima che passi tua madre a trovarci in calze di seta
è così che ti piace fare la guerra
senza allontanarti mai troppo dalle tue posizioni
conquistate a furia di gambe nude
di bocconi amari da inghiottire
quando rompi i piatti sei un copione che si svolge
vorrei morire ma non muoio
e i tuoi insulti mi fanno più male
perchè sono veri
i bambini a dormire
per vuotare in libertà il sacco dei regali
la mia impotenza ad agire sia benedetta
oggi e domani non viene natale
il rancore di ieri tutto concentrato sulle nocche
a farla finita con un pugno sulla porta
i nostri figli che piangono
toccati da una paura più grande
la colpa è sempre la mia che non ho detto una parola
per impedire tutto questo
il resto lo fanno le tue grida
da tirare contro i vetri come pietre di passaggio.
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