Pubblicato il 27/05/2009 19:21:00
Dosava lenta pupille da baciare, senza lasciare nulla al caso. Col bilancino pesava accorta quei bulbi colorati come biglie, al netto delle ciglia. La tara concedeva la misura astratta, restituendo la distanza tra il nocciolo d’essenza e l’apparenza pura. Un calibro domestico d’ottone ne completava la visura: un pregio aveva pure lo spessore nella valutazione d’eccellenza. E dopo questi affanni diligenti, versava dell’aldeide nel barile e scompariva nella notte fragile piangendo lacrime di coccodrillo. Il vaso colmo di arbusti secchi, la sua attitudine alla vivisezione le garantiva scorte di scalpi per altre dieci, cento, mille stagioni.
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