Ho allungato la strada di casa
per fare minore la notte
fin su alla Rocca di Badolo,
dalla mia quercia, a toccare
se trattiene ancora il calore del giorno
Vedessi che bella che è
con le punte illuminate
non sai dove finiscono i rami
ed hanno inizio le stelle.
Sono scesa dall'auto sfilando via la giacca
pungeva l'aria pochi passi..poi non più
tutta la schiena era contro, dentro di Lei
che chiedeva: “Come va con il dolore, l’anima?”
Come poggiare all'orecchio una conchiglia
se spingi forte la schiena contro la quercia di Badolo
puoi sentire addosso la carne di tutto il cielo di Herat e le stelle
ti vengono contro senza dolore. Non so dire di più,
ma non è meno di così. chi ami, se solo sapesse
a che ora una quercia preme a quel modo la schiena
se aprisse a quell’ora ognivolta i palmi delle sue mani
troverebbe parole indicibili e chiaro negli occhi. incessante
un taglio.un dito dopo l'altro. sulle mani
“ ti amo”. come un dolore perfetto.
Quanti calici di parole ancora
vergini troveranno
nelle tracce degli anelli
che non sono state
proferite. Com'è forte la carne
dov'è debole l'anima
nella foresta sacra!
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