Pubblicato il 27/12/2017 15:33:42
Periodicamente riaffiora il dibattito sulle tasse. I partiti sono sempre due: uno sostiene che sono troppo alte e che quindi bisogna abbassarle, l'altro che sono giuste e che anzi bisognerebbe aumentarle almeno per le entrate dei ricchi e per i grandi patrimoni. Un'esperienza pluridecennale di vita mi ha insegnato che i concetti di "ricchi" e "grandi patrimoni" comprendono, per i propugnatori degli aumenti, anche tutti coloro che hanno o hanno avuto una comunissima vita lavorativa a livello medio e persino basso e che magari possiedono una casetta di proprietà. E questo lo sostengono personaggi che se la passano alla grande, ben al di sopra dello standard dei comuni mortali, alcuni dei quali godono di scandalosi privilegi, mentre noi impantanati nella dura realtà siamo subissati da balzelli di ogni tipo, da onerosissime bollette, e fatichiamo a sopravvivere. Qualcuno ha ritirato fuori la solita solfa che bisognerebbe prelevare del denaro dagli "improduttivi conti correnti" degli italiani per ripianare almeno una parte del debito pubblico. Evidentemente costoro non si rendono conto, o più probabilmente fanno finta di non capire, che questi risparmi stanno servendo a tamponare una situazione di crisi, che ormai si trascina da decenni, per cui le famiglie hanno figli e nipoti senza lavoro. E spesso persino padri e madri non hanno lavoro o l'hanno perso. Viene detto che questi sacrifici servono per "il futuro". Ma quale futuro e quando? E il futuro di chi? Non certo di noi e dei nostri figli che abbiamo bisogno ORA di sopravvivere. O noi siamo solo vuoti a perdere?
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