Pubblicato il 01/03/2010 12:00:00
Si muore soltanto quando si è diventati inutili e stanchi, finiti una volta per tutti anche per se stessi e il proprio gesto d’amore diventa un lancio sciupato di dadi che non vince…
cercare il riparo del ricordo serve a dimenticare che morire non è come partire, nonostante… e si torna laddove si è venuti perché il tempo non basta abbastanza
tutti i morti sono uguali e tutte le morti opinabili quando non sono naturali e dovuti al mondo il saldo oggettivo della catastrofe non nasce dal dolore ma solo dal rimpianto…
ognuno dei morti che vengono vissuti nell’oblio sono il frutto di una morte che avviene una sola volta, perché tanto basteranno gli altri, i vivi, a replicarla…
si muore soli anche sotto i riflettori e si muore male anche quando il viaggio sembra dolce e salvato dal pianto…
non ci sono differenze nel sogno che ogni notte si ripete tra angosce e salvazioni così come nella morte non c’è il riscatto della vita ma solo il suo tranquillo necrologio…
ogni volta che penso al mio lento disparire, mi accorgo dello scacco che mi aspetta e mi dileguo nella ricerca affrettata di uno spazio dove possa attenderlo senza soffrire…
nel veder morire qualcuno che ami è confitto il segreto della vita – credere che in quel modo si possa spegnere la giostra su cui sali per continuare il gioco e la disfatta è solo un’illusione infinita…
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