La verità non uscirà dalla mia bocca
per la verità non bisogna avere fretta
a spiegarsi è sempre una battaglia
le mie armi spuntate sono buone a raccogliere la paglia
per piccoli fuochi, roghi minori
che non oltrepassano il gusto di un'antichissima giornata
dedicata alla fabbrica del sugo dai pomodori più maturi
con tutta l'arte spietata dei nostri nonni tutti morti sui patiboli
quando andrete a scavare vicino alle rotaie
per trovare le ossa bianche dei caduti
noi guarderemo il cielo solo per le comete
con le labbra umide di vino
e le gole roche di conati
rifugiati nelle orbite nere dei nostri occhi
pagheremo con le unghie
per ottenere presagi di sventure
per il nostro futuro
catturato dagli spasimi nucleari
di un Sole più maturo della somma dei nostri anni
acerba è la tua fronte di rughe da asporto
solletica l'avvenire ogni tuo gesto inconsulto
modifica i piani del destino
ti avessi vicino per un ultimo miraggio
questo deserto mi parrebbe meno cattivo
di un tiepido saluto
il vento caldo alza la sabbia asciutta in vortici di contrabbando
spostando le distanze tracciate dei nostri punti d'arrivo
un moto che non ha fine se si muovono le stelle
e la galassia avanza
non sono uscito dalla mia stanza nemmeno per vedere
se eri tu a bussare alla porta
o la tua anima a graffiarmi la schiena
così ho potuto credere a tutto
al languore contenuto in ogni tua singola parola
senza chiedere aiuto a nessun arcobaleno
o alla mia psicologa che m'aspetta per spiccare il volo
quando riusciremo a dirci addio?
tu a tuo modo io a modo mio?
motivazioni non sempre lucide
spingono a sporsi su baratri
senza aver prima testato le ali
e le cadute sono schianti o atterraggi senza fine
ci vuole troppo coraggio per bagnare il più estremo limite
con le nostre lacrime più furtive
ti aspetto scosso sulla riva
come una conchiglia giocata dall'onda.
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