Pubblicato il 15/05/2009 16:30:58
"Si amarono così d'amore vero, sotto la volta indulgente delle stelle la dama e il cavaliere, con dolci sguardi e timidi sorrisi. Di notte, quando la luna riluceva e il suo signore cadeva addormentato la dama si levava lesta avvolta in un mantello fatto d'oro. A passi lievi davanti alla finestra e lui alla sua pronti alla deliziosa veglia, solo il piacere di guardarsi senza parola alcuna a rompere il silenzio. E quando le fu chiesto per chi perdesse il sonno rispose lei indugiando appena: "del mondo non conosce la bellezza o sire mio, colui che non ascolta cantare l'usignolo. Ecco perché sto qui - sussurrò ferma - ascolto nella notte la dolcezza". Ma l'uomo vile conoscendo il vero fuggì veoloce con l'ira per compagna e ritornò al chiaror dell'alba, portando l'usignolo senza vita. Pianse la dama col cuore lacerato e strinse forte al petto la creatura, sapendo di aver perso in una sola volta il canto melodioso e il vero amore."
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