Pubblicato il 13/05/2009 11:33:00
Ripartirò da quella stessa onda che mi attraversò infedele, che mi ostruì la gola con il sapore aspro della salsedine. Non sarei mai risorta se i flutti di quella marea impetuosa non avessero trascinato l’intera coscienza in fondo ad una terra silenziosa. Come in una bolla insonorizzata, per quel tempo indefinito, tacqui e, nutrita dal calore dell’incubatrice, nei cento, mille giorni di non presenza, nacqui come novella esistenza con l’anima da secoli già estinta. Ora, è la conoscenza dei miei dissesti e l’uso di orpelli e di nuove abilità che dà energia ed impulso al viaggio per quello stesso mare che governerò, stavolta con più forza e, forse, con più coraggio.
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