Pubblicato il 11/05/2009 23:53:03
E arriva il tempo che inesorabile insegna a non contare i giorni che il bruco impiega a divorare l’esistenza. Perchè non credere in una metafora, in un concetto andino del tempo reverso, localizzando a tergo il futuro e avanti a noi il tempo trascorso? Il nostro occhio vede il passato, lo riconosce la nostra memoria, spalle possenti proteggono il futuro dal naturale fluire della sua storia. Già, ma il rimpianto, il rimorso, la nostalgia? stampati per sempre su una fotografia, senza processi di rimozione, anche i peccati, i delitti, gli abusi sull’orizzonte di eterne visioni. Ed il futuro nel retrobottega, senza poterci mai curiosare, senza ideali, senza speranza, un buco nero di beata incoscienza. Ma che delirio, mi vien da pensare che la metafora spaziale del bruco che consuma lento la verde foglia di lattuga nell’orto ben si confaccia alla nostra vita. Ma come immaginarlo assorto, in senso inverso al moto temporale? Avrà per sempre l’orto ricco di verde davanti a sé e dietro… briciole di vegetale.
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