Pubblicato il 10/07/2013 23:11:02
Sono protese le nocche della luce
sotto il peso sempre più chiaro
del suo corpo. Bastavano i ritagli
i tre quarti di uno sguardo a ritornare
col sorriso messo accanto al fieno
il giorno dopo. Domani è adesso
prima del raccolto. L’ultima sera
s’è visto il braccio alzato
fino alla mano
che accende le candele.
Nell’umido lucore della notte
si sparge lentamente il suo commiato
sui grappoli ancora verdi delle viti
la fortezza veggente delle falci
sul più gonfio grembo del silenzio
Nell’ora dell’anima
lei corre
col fresco della medica
a governare i cavalli.
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