Pubblicato il 05/07/2013 18:55:55
" La casa è uscire fuori nella notte" - Marina Cvetaeva- Nella chiusa di vento ti seguo -le ultime impronte le ombre- scura sul vetro dell'acqua sulla carne coperta di luce avvolta nel rame. Impressionato lo sguardo
all'origine l'anno che sta per raggiungere il suo mese più immobile sfonda il destino la minima voce la minaccia che stringe -a mancare la vista- discesa nell'arco sgranato l'acutezza del bordo, il mormorio delle viti. dove si è giunti ti annuncia : l'odore mandato -Tante volte
a memoria- nella brezza che trema a capo nudo per terra grondo di neve nell'estate raccolta come un voto: il tempo dell'agosto che mi ferma. sul ciglio del fuoco - Suo ubbidito- una luce a tutte le luci diversa. Ma Tu, il raggio Alto- fino a battere la vampa ciò che si conserva in una stanza accogli quello che è servito a uscire "fuori nella notte" di Ninive- mi plachi, oltre le Case, Avamposto degli angeli
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