Pubblicato il 17/03/2018 19:13:07
Sarà capitato a tutti di osservare come, in presenza di luce, la sovrapposizione di recinzioni, griglie, reticoli e la riflesssione da certe stoffe, possano dar luogo a configurazioni geometriche di bande più luminose e più scure. Anche i video, le stampe e le foto possono presentare il fenomeno. Lo si può vedere pure andando in giro in auto, in particolare sul raccordo e in autostrada, guardando le reti o inferriate di protezione che si sovrappongono sui cavalcavia (non distraetevi!). Questo fenomeno si chiama "effetto moiré" dal francese moiré=marezzato, di marezzatura. Tanti anni fa quando osservai per la prima volta questo fenomeno in delle recinzioni sovrapposte non sapevo che ci fosse un'ampia letteratura in merito e di quanto l'effetto fosse importante per certe applicazioni come, ad esempio, la visualizzazione di deformazioni nei materiali. Cercai di darmi una spiegazione sperimentando con degli schemi geometrici e arrivai alla conclusione che, a causa delle dimensioni relativamente grandi delle spaziature dei reticoli coinvolti, non poteva trattarsi di fenomeni di interferenza e diffrazione della luce ma piuttosto di occlusione meccanica di essa. Infatti l'interferenza e la diffrazione propriamente dette nei reticoli si manifestano con spaziature che abbiano dimensioni confrontabili con la lunghezza d'onda della luce incidente che è, per quella media visibile, 6x10^(-7) metri, mentre gli oggetti quotidiani che presentano l'effetto moiré hanno spaziature che vanno dall'ordine di 10^(-2) a 10^(-4) metri quindi ben 3-5 ordini di grandezza maggiori! All'epoca non c'era il web per fare comodamente ricerche a tentativi e quindi se non sapevi cosa andare a cercare sui libri era improbabile che lo trovassi. Nel caso specifico però devo dire che se non sai che l'effetto si chiama moiré, anche sul web è difficile trovarlo (provare per credere). Comunque ciò che mi ha spinto a scrivere questa breve nota è il fatto che sul web si trovano molte descrizioni fuorvianti dell'effetto che lo attribuiscono, erroneamente, sempre a fenomeni di interferenza della luce o che comunque fanno confusione con essa. L'effetto moiré di per sé non è dovuto né a interferenza né a diffrazione ma ad occlusione meccanica della luce (denominata anche interferenza meccanica ed è questa definizione, secondo me, che produce la confusione in certuni). Naturalmente se le spaziature dei reticoli diventano confrontabili con la lunghezza d'onda della luce incidente allora si avranno i fenomeni di diffrazione e interferenza della luce propriamente detti e si formeranno figure di interferenza e quindi anche configurazioni moirè, fenomeni che sono alla base della tecnica olografica. Se in casa avete delle grigliette, come ad esempio pezzi di zanzariera, magari di plastica, provate a sperimentare ponendole da sole, ma non in piano, sopra un foglio bianco o sovrapponendole in vario modo, anche deformandole, e vedrete che in certe posizioni, magicamente, appaiono le configurazioni moiré. Su youtube digitando moiré o effetto moiré potrete vedere una quantità di interessanti video: attenzione però perché le spiegazioni basate sull'interferenza luminosa sono errate! Se volete approfondire scaricate http://people.unica.it/francescoginesu/files/2012/04/Moir%C3%A9.pdf che è il capitolo in cui si tratta del moiré, estratto dal testo "Ajovalasit A. (2009), Analisi sperimentale delle tensioni con la fotomeccanica, Aracne Editrice, Roma"
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