A volte ho fretta di andare via. Premura
Per aspettarti al principio della scala
Dove non ha più coraggio il buio
Dove non può. Mi farei trovare
Nel punto che ogni notte il sogno
Mi concede sulla costa la montagna
Che ti spera. Nudità dell’anima
Sotto il frutteto
Nello splendore trattenuto che combacia
Nell’aria che appena osa respirare
-Appena un fiume-. Mi raggiungi madre
E sposa, quando ti perdo nel risveglio
Per lasciare spazio al seme
D’intrecciare l’umano col divino
Dentro cui la giornata ancora cade
Prima del sonno. Di una bellezza
Indicibile a noi stessi : una piccola
Costruzione di mattoni bianchi e legna
Per l’inverno. E’ l’ora che torno via
A sedermi sulla tavola senza pranzo
E batto coi talloni i bordi della sedia
Segnando il tempo che mi manchi
Da quel mare illimitato - sguardo
Di un nativo che dipinge i nostri volti
Che risale l’acqua Che s’annuncia nella pioggia
Con tutti i nomi della Luce : Adam-
Fino al sangue degli occhi la tua sposa
Dema –tu le chiami lacrime-
A immagine del cielo
Dove non ha più coraggio Il buio
Dove non può
Col viso che s’innalza
Rivolta dalla stessa parte
Mi troverai con Noi
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