Pubblicato il 29/04/2009 18:46:36
Anche mia madre
Anche mia madre Fu una donna Si – anche mia madre Fu una donna Quando sotto la calda trapunta Nelle sere d’inverno, io Facevo finta di dormire E sentivo i soffocati singhiozzi di lei Che aveva capito la vita troppo tardi E non riusciva ad arrendersi ancora Anche mia madre Fu una donna Quando la vedevo là Seduta in un angolo della stanza In una malinconica penombra Persa nelle proprie rinunce Senza aver mai pensato alla sua contropartita Mentre io non capivo E mi sentivo così impotente Anche mia madre Fu una donna Quando con passi lievi E pesanti gesti che non si ripetevano Giocava con me nel giardino Come un passero di strada che Aveva perso la sua direzione Tra mille sensi e nessuna ragione Anche mia madre Fu una donna Quando quella mattina la trovai là Con gli occhi chiusi sul suo letto Come un fragile punto interrogativo su lenzuola pulite Di chi ha atteso sempre quella risposta che Poi non è giunta mai Un sorriso di sbieco sul suo viso E il colore pallido della sua pelle Che la rendevano dolcemente vulnerabile Come una bambina dormiente E adesso, soltanto adesso Da uomo adulto, ho capito finalmente Che anche mia madre Si – che anche mia madre Era una donna.
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