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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

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Schegge di vita e d’arte

Saggio

Giovanni S. Savino
Edizioni Gazebo

Recensione di Greta Noel de Montelay
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Pubblicato il 25/06/2009 12:55:00

Mirabile lavoro di cesello, importante sforzo compilativo, delicato senso di erudizione poetica. Non in altro modo potremmo definire l’opera di Giovanni Stefano Savino, “Schegge di vita e d’arte”, pubblicato nel 2008 per i tipi delle Edizioni Gazebo, “I quaderni di Gazebo”.
Il testo raccoglie estratti di numerosi saggi, scritti e note critiche letti da Egle Scorpioni Panella, prima arpa del Teatro Comunale fiorentino, negli anni ’60 ad una radio privata.
Il titolo “Schegge” non rende giustizia all’intenso lavoro di ricerca ed approfondimento che emerge dall’opera.
Un senso di vivida meraviglia prende il lettore che si addentra nelle pagine, fitte di riferimenti, note critiche, rimandi. Il lettore viene catapultato nei sentimenti, nelle dinamiche relazionali, nelle intime ragioni che hanno generato opere memorabili come ad esempio il “Concerto in la maggiore per clarinetto e orchestra K. 622” di Mozart, oppure il “Siegfried” di Richard Wagner o ancora la “Sonata per pianoforte op. 111 in do minore” di Beethoven. Tali opere vengono analizzate con chirurgica perizia negli aspetti intimamente musicali, come l’agogica, la qualità della massa sonora, la dinamica del contrappunto. In ogni opera musicale le singole cellule vengono sottoposte ad un rigoroso studio: da una parte vengono contestualizzate nello svolgersi della vita del proprio autore, dall’altra, vengono considerate come esseri viventi, dotate di propria autonomia e capacità generatrice. Le opere di un autore rimandano alla poetica di un altro, il quale a sua volta genera indicazioni e stimoli, che diventano prezioso materiale a disposizione della sensibilità e ingegno di colui che avrà la fortuna di intercettarli.
Ma il gioco dello “scioglimento” degli elementi primi costitutivi di un’opera è mirabile da parte dell’autore anche in altro genere di capolavori: ad esempio la tavolozza emotiva di Chopin. La sua anima, di sofisticata complessità, è passata al vaglio, scrutata, dispiegata.
Ma l’autore si cimenta anche testi poetici di grande respiro: le opere di Giacomo Leopardi, Gabriele D’Annunzio, Eugenio Montale, Ezra Pound.
Un crogiuolo di indicazioni, citazioni, riferimenti.
E’ tutto a nostra disposizione, non c’è che prenderne a piene mani. Buona lettura.

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