A livello dell’umanità non ti fermare
Afferra il tallone debole del fratello
L’uomo dalla terra rossa ha il piede gonfio
E tutta la città diviene sterile
Alla porta delle anche non ti fermare
alla ferita, al calcio lotta ! –Cambia il nome
Uomo- la vocazione che guarisce-
Va a dormire e sogna. Tra l’essere e l’avere
si sale attorno al tempio le curve concave
della colonna sacra che dai lombi ebbe suo Figlio
Non fuggire alla porta degli dei. Teniamoci
alle clavicole, tralcio tenerissimo prima del cielo
di conoscenza A superare insieme questa porta
-piaga più dolorosa sulla spalla
Dura cervice all’uomo del silenzio, l’ultima vertebra
del limite, dell’Atlantico incollato al dorso
Porta dentro tutto dall’inciampo
Il peccato dalla ferita al piede,
tra Babele e Pentecoste le tonsille.
E oltre ancora…c’è il Sublime
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