Se mi avessi visto salire
con il viso alle correnti
-devota- scardinarmi a zero
proteggermi le mani dai rumori
con la testa nascondermi dai luoghi
–senza giudizio- In equilibrio
respirare sul petto della quercia
perché volevo vederti arrivare
come una bestia antica e un figlio addosso
che non arriva a sera. con la lingua
di tutto il mondo -Io e lui –
Saprai di me, ora, il gesto intimo
le mani e i piedi nel pianto delle cose
impreparate a quell’incontro
Rivolgiti all’aria, alla buona sorte
Stai con Lei. Riempie il suo nome
Il vento. Ricompone la lontananza
L’atto mancato della pelle muove
Il più impenetrabile sorriso
Non abbiamo perso Tutto
se l’anima si piega nel gulag della notte
ed è fatica l’ora di compieta. A restare liberi
con le ali ci innamoriamo
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