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Ad un concerto

di Adielle
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Pubblicato il 26/05/2013 19:52:26

Di che hai bisogno

niente più di questo

un piano che suoni

intorno i colori del bosco

lei che ti dica aspetta

voglio mostrarti un posto

una ragione buona per andare

a conoscere un nuovo mondo

un passaggio di rondini

non troppo lontano dal suolo

il suono che gonfia l'aria

con dei bassi profondi

un piano ben orchestrato

per dar battaglia

al resto della ciurma e poi

in vena tutta quella parte della chimica

che non t'hanno fatto studiare a scuola

una goccia ancora attraversa la mucosa

e poi si vola

le luci del palco un angelo nero

senza commozione in abiti lucidi

si lascia ammaccare gli argini della voce

da chitarre elettrificate incendiate dalla recente conquista

di nuove note fresche di bucato

bagliori blu squarciano il tempio

e il posto dove hai voluto portarmi sei tu

privata delle consegne dispotiche a regole 

che differiscono dai luoghi di applicazione

le mistiche delle tue dita 

sono preludi di altri abissi

la mia pelle sconosciuta

conosce la ferita che rimargina

sotto sguardi dispiaciuti

per la brevità del calvario

inventiamo dei passi che vadano a tempo

non duro un attimo di più

ma prova a metterti nei miei panni

ho la fede che mi basta

ad arrivare al bancone per un'altra vodka

sale di volume è un invito a ballare

e tu non te lo fai dire due volte

ondeggi i capelli s'incollano ai seni

alla parte di carne che regali agli occhi degli altri

dura un attimo il pensiero che sia mia

poi tutto vacilla si squaglia ancora

comincia a colare come trucco dalla faccia

questa realtà artificiale

qualcosa cambia altra gente intorno che si agita

cerco con tutte le forze che non ho

di tenerla lontana da te

ma non ce la faccio precipito

trascinato in basso da un vortice

poi nel buio con l'effetto voluto

parte piano la canzone per cui in molti sono venuti qui

un delirio che viene da lontano

prendimi trattienimi è qualcosa di personale ormai

se mi lasci adesso da solo nella bolgia

mi avrai sulla coscienza per l'inferno che verrà

e mi stringi e cantiamo insieme i versi che ci ricordiamo

la tua memoria di ferro è un invito a strafare

l'eccitazione mi fa perdere il controllo

chiudo gli occhi ma sono io a svanire

mi basta sapere che è tua la voce

che ridendo mi dice smettila di saltare così

o ti farai venire un infarto

e riesco a pensare soltanto che ti amo

e non sono ancora morto.


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