Esatto il chiostro si arrampica fin dove la montagna diverge dall'angolo
e diventa flusso d'aria calda che si scontra con flusso d'aria fredda
chi l'avrà vinta? tanto non vince mai nessuno a parte la valanga
che corre e copre tutto ma ogni tanto qualcuno si salva
e allora si fa festa coi cani
e le grappe al guinsaglio
noi restiamo nel chiostro
per imparare a pregare nel modo corretto
poi scendiamo a valle e ci buttiamo dietro tutto
seminiamo il panico delle nostre assenze da quel posto virtuale
che ognuno porta con se e da cui attinge la definizione di giusto o sbagliato
noi latitiamo e in grandi gorghi dell'anima passiamo volentieri la mano
al prossimo miraggio di sabato soprattutto
c'è più gente in giro con cui potersi far del male
cerchiamo la riprovazione del capobranco
e la punizione verbalmente espressa di qualsiasi ceto sociale
per esempio siamo in guerra inesatta contro i persuasi che una colletta alimentare a Teramo
cancelli la fame del mondo almeno per un refolo orpellato di tempo accademico
non soffia gia più il vento della libertà è morta la rivolta
e noi arrembiamo i bar di conseguenza per render roca la voce a chi c' ascolta
digrignamo i denti ai tavoli più bui se ci bagna la luce cambiamo tavolo
o locale per rimanere nell'ombra
è sempre la stessa saetta che c'inganna e lecca le ferite
se vado troppo forte fermami
poi continuiamo a baciarci ancora un poco
tu con la schiena contro la vetrina che sfasceremo prima di andarcene
siete solo dei guru dei figli di puttana che non hanno il coraggio di vivere la vita
quanto vorrei prenderti a schiaffi ma ho poca voglia
di peggiorare l'immagine che hai di me
così rinuncio a portarti a letto e rientro nel gruppo
che sta trattando con l'oste per una partita di vino
niente lavoro portato dalla cicogna niente tentativo di famiglia
canonizzata da non so quale decreto ministeriale
mi brucia il cuore ma è paura del vuoto di fare mattino un'altra volta
non c'avevano mai dato dei guru
parlava strano la ragazza eppure la sua lingua era docile allo scambio di saliva
finchè dura si va avanti anche senza una lira poi la vergogna del ritorno a casa
ognuno si arrangia a modo suo per mantenere i propri vizi
non saremo dispendiosi ancora per molto
sono le sei e l'alba non è più una sorpresa
tentiamo di non sentirci soli nonostante i brividi
è come un freddo che non si leva mai di torno
buon giorno ma quando mai lo è stato
forse quella volta che ero fidanzato avevo un lavoro
e parlavamo di sposarci io e lei
si ma non avevo troppa fretta
e la stagione non mi ha aspettato
fare i conti con quello che sei
era il mio proposito per l'anno nuovo
ma di nuovo non c'era niente
e l'ho scordato.
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