Pubblicato il 21/05/2013 21:25:48
Quello che noi definiamo come avere mani e scoprirle nel tempo/in tempo tutto come un peso, un volume la carne, lo spirito e libertà.
Accendo la vita rimprovero la noia, abitudine stanca la prima dopo un caffè/gusto amaro eloquenza del richiamo ad una nuova giornata così l'indefinito attrae l'innegato potere.
Sulla soglia respiro/aspiro quel primo vagito [grammi d'aria sospesi] distacco da terra.
E'coscienza o etica l'ora che passa? E allora ritorna, e sguscia il silenzio dell'Anima che tra strilli inguinali sfiora il caos. Luogo, di sapere riflesso tace anche quando urla di spogliarmi resta qualche graffio e la amo così [l'Anima] coi suoi solchi, la sua impronta la mia spezia interiore mio vagito di appartenenza.
Ritorna anche l'alba...a bagnarmi la vita si bagna come una donna: si impara così impigliati a volte nella tristezza.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 2 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Fabiana Grasso, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|