Pubblicato il 21/05/2013 11:15:03
Dopo che la rugiada
ha pianto le sue lacrime
su ogni tomba, quasi
una pia donna, è ora
di visitare i nostri morti.
Con levità, alternando
i ricordi ai sorrisi
come i grani di un rosario
etnico, deponiamo i fiori
che maggio riserva
ai comunicandi e ai genetliaci.
Mentre la sorella sorveglia
i miei passi, io mi abbandono
ad antiche-nuove tenerezze
come quell'amante che
ogni notte abbandona
il letto di tanatos
per unirsi alla luna.
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