Pubblicato il 03/06/2017 16:19:05
La bufala più antica (e geniale, perché creduta ancora oggi) è stata detta, quasi duemila anni fa, da Paolo di Tarso. Dopo aver perseguitato per molti anni i seguaci di Gesù, come dice lui stesso [v. ‘Atti degli Apostoli’, paragrafo 22], all’improvviso, per rendere più credibile il cambio di casacca, si inventò una scenografica ‘gran luce dal cielo’ e una ‘conversazione privata con il Signore’ e si diede a predicare che Gesù era il Messia e che era risorto dalla morte. A tal proposito, nella ‘Prima Lettera ai Corinzi’ [v. paragrafo 15], ammoniva i suoi ‘fratelli’ con queste parole: “Se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati”. Dava così vita a una nuova ‘teologia’, che è ancora quella della Chiesa cattolica. Oggi, si cerca di trovare uno strumento informatico che sveli le bufale contemporanee, ma la bufala di Paolo di Tarso, che ha determinato il corso della storia dell’Occidente dai tempi dell’Impero romano in poi, ha resistito a ogni seria obiezione e tuttora i fedeli ‘cristiani’ se la bevono devotamente.
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