Dio è l’invisibile evidente.
Victor Hugo
Pentecoste
È un fremito dello spazio
nel dileguarsi del tempo:
Dio sussurra all’intelligenza
un’irragionevole proposta.
Dio
Ho imparato a evocarti
dai colori e dalle forme delle cose.
Per riconoscere la tua presenza
mi basta la soglia di una porta
sempre aperta su un patio –
e una tenda
che nella brezza sappia danzare
lentamente.
Sei come un albero
che nella sua totale presenza
si assenta nell’abitudine
dello sguardo.
Io invece sono come il mio gatto
che parla ai corvi lontani:
vedendoli piccoli
vorrebbe farne un boccone –
li prega di scendere
con versi inconsulti
non sapendo della loro grandezza.
Ti cerco instancabilmente
ed è solo per la nostalgia che ho di te
che scrivo poesie.
[ Poesie tratte da Spazio espanso, sezione Dio. Liberamente scaricabile da www.ebook-larecherche.it ]
[ Fotografia scattata a Roma, tramonto, con Samsung Galaxy S II ]
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