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Storia minima di un cervo

di Adielle
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Pubblicato il 02/05/2013 14:49:58

Accartocciato come foglia riarsa di un bosco antico

si mosse di un succinto scarto all'inpiedi non appena ebbe udito

il suono del vento fremere tra i rami distanti un dito dalle sue corna il cervo

l'assillo del cibo lo aveva abbandonato il giorno stesso che aveva fiutato

nelle sue feci di essere malato, ultimo stadio di una catarsi senza bivi

la sua struttura forte, solidale col fiume con l'erba del prato

col rossore delle guance della bimba che lo sorprese

quando credette di non avere occhi che per le farfalle e poi la vide invece cambiare colore, tutta ora declinava in un unico burrone

eppure nella mente la tana della serpe a collegarsi ad immagini di guarigione

lo spronò ad andare a tentoni in qualunque direzione

che non lo nascondesse al chiarore della Luna che gia saliva 

a prendere posizione sulla cima del monte da cui guardarli tutti i figli della valle

e pregò di avere un'altra possibilità e gli venne da piangere

mentre il ventre si torceva di dolore ma si controllò e non un' unica lacrima

cadde a commuovere la sua terra ricca di promesse e consolazioni

se ci fossero stati ancora suo padre o meglio suo nonno ma era solo

e la sua candela bruciava da entrambi i lati

disperato chiese perdono per non aver voluto figli scegliendo una vita solitaria

poi scese al fiume come se improvvisamente sapesse cosa fare

cominciò a riempirsi il petto e il ventre d'acqua a tirare  con quanta foza aveva

si fermò soltanto quando si sentì scoppiare

poi andò a cercare la tana della serpe

gli alberi che avevano sentito il suo lamento gli indicarono la strada

il cervo chino sul foro d'entrata iniziò a soffiare l'acqua a piena potenza 

tanto che essa arrivando alla fine del cunicolo tornava in dietro nella sua gola

e lui non capiva più se sputava o ingoiava e gli girava la testa

quando ad un tratto si rese conto di aver ingoiato anche la serpe

che svegliata dal suo sonno iniziò furente a mordergli lo stomaco

il veleno penetrò nelle viscere e nonostante il dolore

funzionò come antidoto per il male precedente e fu così che il cervo guarì.

C'è un momento in cui le farfalle gli rubano gli occhi se dovesse essere sorpreso

dalla bimba che arrossisce questa volta si farà accarezzare.


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