Parlami del Sole stesi ad asciugare
attraversa le parole il tuo respiro e non da scampo si ripara
ma mi fa godere dell' alba ancora prima che sorga sui nostri ideali
un cuore stanco vittima del cervello puo elaborare
strani debutti in società, scalinate da percorrere come ultimi viali
si fanno beffe dei tramonti tremando di rabbie stipate in armadi
troppo stretti per tenerli tutti i nostri scheletri
gridi aiuto al mare invece ti risponde il venditore di cocco di frodo
io non rido penso a perdere di vista l'allegria
che mi faccia poi una sorpresa
nella caccia successiva alla gioia che si nega tra le onde del tuo addio
perdonami scagliami negli spazi interstellari dei tuoi silenzi
così riconoscibili nell'essere sempre sospesi tra il dire e il fare
pagando il pegno di un corpo fatto a brani nei conclavi in latino
soltanto per tenerti la mano ti resto vicino e non lascio commenti
sulle pareti del bagno
prossimo al digiuno bevo spumante aspiro tartine da vassoi volanti,
quando smetti di essere capricciosa
la figura che fai è un senso nuovo dato all'arte di arrangiarsi
mentre ti fingi povera e senza appetito durante l' unplugged
musica nubile dai capelli ricci e le ossa sottili
dai andiamo sono stanco l'estasi è durata il tempo
di quell'ultimo ballo in cui abbiamo disinfestato gli invitati
dalla loro alterigia fluorescente
se te ne vai ti porterò in braccio fino a casa e lo so che ti fanno male i piedi
o non si puo dire, troppo volgare?
trattenersi per promuoversi intanto usciamo fuori la sabbia sarà tiepida
un massaggio che vale il prezzo di qualche sguardo storto
lasciati andare danza per il Sole colora gli ombrelloni del riflesso dei tuoi sorrisi
e gia che ci sei fatti una vodka.
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