in un niente
hai superato la memoria
dilatando ciglia
percorso una parabola
scambiando sopravvivenze
nel nodo alla gola
ti ho riconosciuta
dentro quel pozzo di calore
con le gambe a penzoloni
intrisa di luce
tre volte nata
prima d’iniziare il giorno
con un altro cuore
Nuda- in presenza di me stessa
nella luce dritta la Tua voce
scendeva la montagna
cercando una preghiera
da parte a parte l’io
nel corpo (al corpo) assomigliavi a tutto
tra il centro della mente
e il tempo che mancava
a quello spazio
nella luce addolorata
mi sei venuta incontro
nell’angolo di sete
colmando l’illusione
che morire è generare un atto magico
un voto di conoscenza
che ci attende
nell’ora inesistente
nel viso più nascosto
siam per mano
dove la parola viene a dirci
che Ritorna
e Forza antica
-la donna che hai nel volto-
se ci passi sopra le dita
la notte Rimane