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Benvenuta brezza d’estinzione

di Adielle
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Pubblicato il 17/04/2013 15:19:29

Tutta la vita è una gran menzogna

la parola che va di bocca in bocca

l'amore che prende un ' altra piega

la forma che curva la verità fino a farne cerchio

cane che si morde la coda dimentico del padrone

ma non per questo libero pensiero.

Non è colpa tua amica mia se la notte s'allunga

e ti chiedo scusa per averti fatto credere

di avermi fatto cadere i capelli

con quel bacio sulla fronte che mi desti

nove anni fa mentre il ciclo ti affannava il ventre

i sensi di colpa ti hanno fatta diventare punk

in compenso mi hai messo le corna nelle tue allegorie

sono un cervo con una sola testa e due corpi  

che la condividono come un giradischi

due gemelli dai gusti diversi.

Benvenuta brezza d'estinzione canta la canzone che hai inciso

con le unghie sulla mia schiena

che brividi una scossa è arrivata anche agli alberi

che ci hanno rimesso le foglie prima del tempo

e adesso non sanno che cosa mettersi addosso

corri togliti i vestiti e va pure ad abbracciarli

io preferisco godermi lo spettacolo delle vostre nudità 

prese d'assalto dalle falangi schierate delle formiche pelli rosse.

Quando il tempo ti passa estraneo e io ti spero sempre amore mio

non hai altro guadagno che credere a tutti

come fanno quelli che non sanno mentire

potrei chiederti di ascoltare il rumore che fa un osso della caviglia

quando affondo il piede nell'acceleratore

se anche tu vi ravvisi un consiglio ad andare più piano

benvenuta anche la morte a bordo di questo mezzo impazzito

le daremo un passaggio a patto che ci racconti sempre delle frottole

si spacci per la Luna senza ragione si curi delle maree

e mi dia la mano che mi manca nelle risse all' autogrill

non dire di aver rubato un rustichello se no ti danno dieci anni di galera

che ne so potresti strangolare con la sciarpa la prossima che entra in bagno

,fa la Luna-morte, avresti più speranze di cavartela,

ma tu che sei sempre stata più saggia di me tiri fuori i soldi

e paghi il panino e la sceneggiata

quanta incuria, astio a sedurre le vocazioni meno cristalline

tornati alla base scarichiamo la morte con la promessa la prossima volta

di farla camuffare da Sole.

Mentre ripartiamo la guardo nello specchietto retrovisore

pulirsi con il fazzoletto la punta degli stivali dalla polvere

e mi fa meno paura.

Cosa c'è da perdere? ci viene da piangere e ci teniamo stretti nell'abitacolo

che s'è fatto troppo grande, i nostri tatuaggi quasi si baciano.

Tutta la vita.

 

 


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