Nel giardino delle ombre i petali odorano di luce
l’aria si veste di seta color dell’acqua
e si cinge di foglie e canti di festa
di venti e burrasche e quiete di brezza
a volte i fiori respirano più forte
ed il loro fiato arriva lontano
sul chiarore di uno squarcio di tenebra
uscito all’improvviso dalle notti dormienti
ed ecco che veli dorati replicano ombre
di montagne nascoste da nuvole di passaggio
ed arcobaleni sbiaditi di folle vaganti
inseguono corridori lenti senza traguardo
certi navigli colmi di orchestre festanti
sciano, indolenti, sulle onde morbide
di fontanelle di un mare rosaimbrunito,
una musica ballerina di note irrequiete
quasi fossero sirene da incanto
assoldate per confondere naviganti
stanchi di rotte condonate ad oltranza
su abissi ipotetici di meraviglie nascoste
Nel giardino delle ombre a sera
si addormentano le fate e le sirene
e quintali di stelle promettono sinfonie
inaudite di arpeggi e percussioni
suadenti i gelsomini respirano di sé
e le rose fanno coro alle spine
nelle ore della sera , fresche…
i giardini delle ombre si spengono.
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