Pubblicato il 06/03/2013 08:41:21
Se mi tocchi ancora Una
volta, urlo come una iena
che resuscita i pettegolezzi
di tutto il condominio.
Il tuo amore malato
mi ha massacrato
il viso.
La tua gelosia psicotica
ha avvenelato il latte
che stillava dal mio
seno.
Ora tira fuori il coltello
e falla finita.
Basta che i miei tuoi figli
non vivano nascosti
sotto il letto, come topi
atterriti dal gatto nero
dei loro incubi.
Ed ora a...Dio.
Niente applausi, per favore.
N.d.A.: la poesia non è nata solo dal quotidiano massacro di donne, ma dal racconto di un alunno, il cui padre-padrone violenta la famiglia proprio per il suo infinito amore malato.
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