Pubblicato il 13/02/2013 08:50:53
Cala il sipario, ma la recita continua: ci manca il canovaccio, il copione da seguire. Si recita a soggetto, si bara, s'inventa giorno per giorno un'emozione, s'intrecciano amori, si gioca e si spara.
E' lo scorrere della vita a tradirci: è in questo alternarsi di venti contrari, di flutti e maree, nel nostro sentirci muti, traditi e storditi, nell'andare a fari spenti incontro al nulla, che affoghiamo.
E' un gorgo l'amore, un baratro felice. Che fremito è quel lanciarsi nel vuoto senza difese, il mischiarsi d'anime scosse, quel giocarsi la vita a dadi con l'ignoto, quell'adornare le stanze di rose rosse.
E' quasi notte per la ragione ed il cuore: lassù, forse, qualcuno ci ama, ma non ci è dato saperlo. Qui e ora è il sordo rumore dei cingolati, il vento impetuoso del fato, a scavare trincee nell'anima, a toglierci il fiato.
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