http://vimeo.com/40301492
nuoto e porto in salvo i nidi di legno,
sui capezzoli, uno dopo l'altro
il punto dove andrà inciso il carattere del luogo
la grazia, uno spazio di rifugio
dov'è più lucida la pelle dei miei alberi-
ti prendo il polso dove sgoccioli nel cedro-
come alla febbre,
nella pancia metto ciò che sono, e chi mi nutre
di slogature e cervi nudi, di povertà,
metto il rumore che si alza dalla gola
e il sangue, in un lago di neve
sprofondo il petto nella tua corteccia
carica di tane. -Ascolto: se l'inferno è ricordare
che resiste che fa male il compito di dimenticare.
claudico e amo di una speranza disumana
mentre riparo il viso dalla stessa parte
la fede mi tocca fino a sentire che parla-
come al buio
quando sapevo i lineamenti di mia madre
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