Pubblicato il 11/02/2013 09:28:05
LU UATTO MAIMONE Rint’à li tiempi antichi a lu Celiento, quanno lu ninno zico nun vulìa rorme la mamma pe’ lu fa sta quieto, rint’à la vocula fatta ra lu nonno, lu ‘ndrunguliava annanti e arreta. Si lu’ criaturo s’addurmia ra sulo lu sistimava sott’à lu’ lenzulo e ghieva a dorme edda pure. Ma si re rorme nun tenìa ‘ntinzione, la mamma lu facìa appaurari ricenno ca’ chiammava lu’ uatto maimone. E sulo quanno lu’ zico addeventava vuaglione scuprìa ca’ era sulamente n’invenzione…
Catello Nastro
TRADUZIONE Nei tempi antichi nel Cilento, quando un bambino faceva i capricci e non voleva dormire, la mamma lo minacciava di far venire il gatto maimone. Una specie di mostro cattivo che picchiava i bambini che non volevano addormentarsi nella culla a dondolo chiamata “vocula”. Il bambino terrorizzato si addormentava, non perché aveva paura, ma perché di era stancato di sentire la mamma. Quando diventò ragazzo scoprì che “lu uatto maimone” era solo un’invenzione.
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