Pubblicato il 05/12/2007
Sull’arte… (dedicato ai miei allievi)
Cose straordinarie possono avvenire alla nostra presenza senza che ce ne accorgiamo. Un violino Stradivari può suonare armonie sublimi nell’indifferenza delle nostre orecchie. Un ballerino può muovere i più bei passi davanti all’imbarazzo del nostro cuore, il quale si chiede come sia possibile che tale armonia avvenga proprio qui e ora nella gratuità di un luogo qualunque, invece che a caro prezzo nei territori assegnati all’arte, dove risiede artefatta, sui palcoscenici. All’arte dobbiamo sempre dare un luogo e un tempo importanti, altrimenti diventiamo stolti, incapaci di riconoscere la metamorfosi sublime ch’essa induce in una musica, in un ballo, in un quadro…siamo ottusi e pensiamo che debba essere vidimata dai palchi, dai prezzi e da tanto scalpore; invece può nascere silenziosa al nostro cospetto e lasciarci ammutoliti e attoniti, ci è difficile ammettere la sua gratuità, come un improvviso e momentaneo raggio verde che risplende nel tramonto del sole. E’ l’allievo che supera la soglia imposta dal maestro e crea quello che non c’era, richiama la bellezza; è lo sconosciuto a cui non interessa mostrare nulla a chicchessia ma è soltanto allietato dall’esposizione di sé stesso a sé stesso, e poco oltre, come un passatempo che riempie l’anima di armonie che vengono da lontano, molto lontano, che mai si riusciranno a obbligare sui palcoscenici del mondo.
…e sul silenzio (dedicato alle molte idee silenziose di molti)
E se finalmente qualcuno tace non è detto che egli non abbia idee e pareri adeguati in relazione alle situazioni che lo trovano silenzioso. Piuttosto un’intelligenza acuta sa assieparsi nel silenzio e attendere lo svolgersi dei fatti; poi, quando le mode, i pensieri e le azioni degli altri, dettati dalla presunzione, scemano nel nulla da dove provengono come fuochi fatui, allora il silenzioso custode delle proprie idee sa continuare a perseverare nella conoscenza e a progredire verso lidi sconosciuti agli stolti, i quali, con le loro altisonanti parole, credono di stupire, manifestando invece solo pochezza d’animo.
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