Pubblicato il 02/02/2013 00:09:02
Di luce ti basti il confine: non pause tra i volti a graffiare - redini nere su corsa dell'aria. La luce, la luce che rende e non sa di che presa o dolore di grumo fa buio nel ventre, possesso fetale - volere dal mare fossile amore.
E quando discioglie la forma degli orti, nessuno che chiuda un cancello o sbarri le labbra a iridi d'acqua.
Da piccole celle si affacciano sguardi - zampettano come pulcini in voce risorta su fili contorti di spine, corona e destino di storia.
Dischiusa, la terra riceve ogni seme - la cruna del cielo un varco di luce.
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