Pubblicato il 28/10/2012 23:02:00
Con un tetto e con la sua ombra gira per breve ora la giostra dei cavalli multicolori, tutti dal paese che lungamente tarda a tramontare. Molti sono attaccati alle carrozze, eppure tutti hanno un cipiglio fiero, e un feroce leone, tinto in rosso, va con loro, e a quando a quando un elefante bianco. Perfino un cervo c'è, come nel bosco, ma porta sella e, fissa alla sua sella, una minuscola bambina azzurra.
E cavalca il leone un bimbo bianco
tenendosi ben fermo con la mano che scotta, mentre il leone scopre lingua e zanne.
E a quando a quando un elefante bianco.
E passano su cavalli anche fanciulle in vesti chiare, quasi troppo grandi per questi giochi e nella corsa alzano lo sguardo in su, verso noi, chi sa dove -
E a quando a quando un elefante bianco.
E il tutto va e s'affretta alla sua fine, e gira e gira in cerchio e non ha meta. Un rosso, un verde, un grigio che balena, un breve, appena abbozzato profilo -. E ogni tanto rivolto in qua, beato, un sorriso che abbaglia e che si dona al cieco gioco che ci toglie il fiato
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