... e accendilo, accendilo ora
il fuoco, ora che la mia pelle
splende di luce riflessa
muta e distante come la luna.
Nella trasparenza umida del mattino
stropicciato, galleggio a pochi centimetri
da terra e mi lascio cullare
dal tepore di letti sfatti.
Indosso tacchi molto alti,
i miei piedi sono tolleranti
perdonano queste scarpe scomode;
i tacchi, i tacchi sono una magia...
spostano l'orizzonte,
sono il terzo occhio!
E' con quell'occhio che vedo lontano !
Non smetterò di camminare
e forse correrò, e forse volerò.
Non smetterò di cercare
sotto ogni pietra e sopra ogni testa
cercherò la verità
e forse la troverò.
Ma accendilo, accendilo pure
il fuoco, che tanto brucio già
e al fuoco, col fuoco risponderò.
Quel che so e che saprò domani
scotta tra le mani e sazia più del pane
inebria più del vino,
è una promessa d'eternità
che mi libera dei tuoi
lacci e delle tue catene.
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