in gola,
una pelle nuova di sudore.
chissà che non trovi pace
questo dissacrato gesto
tra tiepide lenzuola.
ed è ancora niente,
se anche nell'alzarmi, la chiave si gira
al contrario. la pioggia rianima
le radici, ma il fango è prima ancora dei vestiti.
e tra querce infreddolite riconoscevo i tuoi sorrisi
come corde smorzate. è bene guardare i salici
che vedono solo nella terra, il cielo.
mentre si frantuma il mio specchio.
per non vederti completa.
il domani non agita le mani all'indietro
a dipingere il giorno come carta da parati.
delusa. che il dire piombi come oltre il fiume
l'argine di roccia. mentre occhi di sale sognano
notti pallide come luci. ora che il mattino
ritrova la vena verticale del tramonto
allora mai.
saremo braccia piene di gelo.
se gli abiti che porta la morte
per te, sola,
indossai.
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Vlad, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.