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E poi considerate questo:
io non sto io non vivo
sono presunta
ho occhi che ardono di un'altra luce
altra luce, altra luce
arde i miei occhi, buca le pupille
altra, altra
divora
tutto è niente per i non vivi
tutto cade e scompare
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cerca Udiel tra i fili d'aquilone, mi dice Ferdinando
ed io lo cerco:
ma Udiel è morto, morto assassinato
dall'unica mano amica
non è più tra i non stanti, non vivi
non è più tra noi:
è stato arso, fu
Francisco Ruiz che non ti conoscevo
non ti conobbi mai
nemmeno una riga di te
adesso che fosti, so
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Me canso, de despertar,
la luz me hiere cuando ver no quiero,
el viaje a Ítaca nada me ofrece. (*)
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nessuno crede alle parole dei poeti
neanche loro credono
che ciò che scrivono sia vita
e così i non stanti, non vivi, non credenti
muoiono come tutti gli altri
e la bocca gli si riempie di terra
rossa terra umida in grana grossa
(*) Mi stanco, di svegliarmi,/la luce mi ferisce quando non voglio vedere,/il viaggio a Itaca nulla mi offre (Francisco Ruiz Udiel, "Lascia la porta aperta", Fili d'aquilone n. 22)
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