Pubblicato il 31/12/2012 04:16:42
Fu la sillabazione delle ore a riciclare tra tegami e piatti i libri letti – costolature verdeoro - e dieci sguardi famigliari a condannare da un balcone il volo della ragazza ch’era carta straccia. La cucina una pista di rullaggio in effetti ci volle per l’abbrivio solo uno schiaffo dato in piena faccia e l’asfalto fu un campo d’atterraggio.
Tanto ci volle a ricapitolare diciott’anni per dire che la gente viveva di conformità mortali.
Se avessero taciuto quelle bocche di farisei di sepolcri imbiancati__ disse un tale che poi ci regalò questa cultura di sproporzioni ignobili (ne paghiamo ogni voce) e l’assistenza che le fu negata. E ancora adesso cosa interessa a chi nel calderone rimesta tutto ciò che cuoce?
Dicono taci, dicono sei viva ma che ne sanno gli animi di pietra di quanto sia ostinato quel momento che sempre e sempre si ripete__che ti sveglia da cent’anni in piena notte e malgrado accorgimenti d’ogni sorta malgrado meraviglie torna malefico e puntuale ed ogni volta vorresti essere uscita vittoriosa come dal cancro e da tanti altri mali mentre quel salto là, quello strappo dai propri stessi piedi non lo potranno mai capire i vivi.
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