LA FORMULA
Egli afferra tutti
e non c’è chi afferri lui.
Sepher Zohar
Il fedele pastore
Ra’yà Mehemnà
III, 225a
Povero Albert, alla fine che fine!
Il cervello a fettine in giro per gli Stati
Uniti da chissà quale formula finale
e per un mondo anch’esso sempre a pezzi
ma per l’antica scissione: quella sì originale!…
E il resto cenere, naturalmente! Come a Hiroshima
e Nagasaki, e come verbo transitivo il “nucleare”…
E’ profondo, profondissimo; chi lo può trovare? [Eccl. VII, 24]
Alla fine, qualsiasi impiegato degli States
masticando chewing gum era più felice di te
(allo stadio: la formula nel rugby, nel base ball;
ma se non la vedi te la godi, bocca del glory hole,
felicità delle nazioni, brivido delle costituzioni)
lo sguardo di gallina che protegge le generazioni…
E il giardiniere e il giardino coi suoi nanetti
che collaborano all’inganno
e la formula cercata che li ammanetti
(ma anche tu eri giardiniere e giardino,
Albert, non ci pensasti? Cosa ti impedì
di sorprenderti al lavoro?)
e tutti che dicono di crederci ma fingono
e il sarcasmo delle mani di Escher,
il prestigio con cui si autodipingono…
Egli pose l’oscurità come suo nascondiglio[Sal., XVIII, 12].
E gli stewards dell’Hilton freschi di muschio
senza dubbi di sorta àlacri più di te con le cifre:
qui dove Albert segnò la “E” va il beauty case
di Madam de la Santé e dove il segno = prelude
alla massa per “c2” non andrebbe male la cassa
di Ser Cy quello ammalato che viene per svernare.
E la terra era vuota e desolata [Gen. I, 2]
E il consiglio di quell’altro, genio nuovo e buono
di farla scoppiare a una certa distanza dal suolo
la ragazza cannone con tutte mutante e zuoi panni
così si sarebbero volatilizzate tante più mandorle
sarebbero stati molto più memorabili i danni…
Elia prese a dire: Tu sei uno e non rispetto a un numero
[Zohar Chadash 55b-d Tiqquné Zohar]
Povero Albert, non esiste la formula
tanto cercata, la pietra dei filosofi.
Quella dello scandalo sicuramente.
Ma chi meglio di te doveva saperlo
come funziona davvero la mente?
La nube e la caligine è intorno a lui [Sal., XCVII, 2.]
Forse tutto questo è cominciato quando Dio
non ha più voluto, cercato, era annoiato
e qualcosa allora ha iniziato a muoversi
ma era ormai troppo tardi per ricostruire
il processo; si poteva solo seguire la partita
e godersi il gioco del compasso e della squadra.
Ma per quelli come te sempre
c’è qualcosa che non quadra.
Dio non è il fazzoletto del prestidigitatore
che lo infili con un dito nell’altra mano
chiusa a pugno e poi lo tiri fuori all’infinito
tra gli “ooooooh” del pubblico e i battimano.
Dio “è” ed è proprio così che “è”.
Infatti ad alcuni dona persino il genio
ma il resto ama tenerlo solo per sé.
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Pietro Menditto, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.