Freddy Gatón Arce, narratore, poeta, giornalista, professore e avvocato dominicano, fu uno dei fondatori del movimiento della poesía sorprendida. Nacque il 22 marzo a San Pedro de Macoris. Tra il 1944 e il 1947 diresse la rivista. Il suo componimento Vlía (1944), una lunga prosa poetica, lo situa tra gli introduttori della tecnica della scrittura automatica in Repubblica Dominicana. Vlía, testo scritto sotto l’influenza surrealista, fu composto nell’anno del centenario della Repubblica, quando il furore nazionalista della dittatura era al suo apice. Un testo ancora oggi di grande risonanza, una poesia maledetta, che cerca dentro i pozzi del subcosciente. Si spense nel 1994.
VLÍA
Poema para la quinta hoja de un trébol cualquiera
1 - Oído inescuchado
Los espacios aquietados, azules de enclavados astros,
dan su violeta a la torre invertida del cielo. La torre,
extática, muda, salta nerviosa en sus risas y gemidos,
como mama tallada de virginidad. Cantar de los gallos
espada la vigilia y el mundo noche de todos los donceles.
La vida ha perdido un inconsciente de por qué la vida. El
traje color rubor de timidez quedó destrozado en el
valladar de los ojos. Clavada torre en el mar de los
sueños remolino de sangre de la sensitiva, blancor de
olas altas llagadas como la incertidumbre, o dos pavores
y cinco pétalos caídos traéis a Vlía.
(…)
VLÍA
Poesia per la quinta foglia di un trifoglio qualsiasi
1 - Udito inascoltato
Gli spazi calmi, azzurri di annidati astri,
danno la loro violetta alla torre investita dal cielo. La torre,
estatica, muta, salta nervosa nelle sue risate e gemiti,
come mamma scolpita di verginità. Cantare dei galli
spada la veglia e il mondo notte di tutti i donzelli.
La vita ha perso un incosciente perchè della vita. Il
vestito rosso di timidezza è rimasto lacerato nell’
ostacolo degli occhi. Inchiodata torre nel mare dei
sogni turbine di sangue della sensitiva, biancore di
onde alte giunte come l’incertezza, o due spaventi
e cinque petali caduti voi portate a Vlía.
(...)
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